In cucina utilizziamo pepe nero e pepe bianco, quest’ultimo leggermente fermentato e dal sapore più delicato: le principali differenze.
Il pepe nero e il pepe bianco sono due spezie ampiamente utilizzate in cucina, per la preparazione di infinite pietanze. In realtà, il pepe bianco, essendo leggermente fermentato, produce un sapore e un odore più intensi, per questo motivo è meno presente sulle nostre tavole e spesso non sappiamo neanche come e dove impiegarlo. Il pepe nero, invece, è decisamente più versatile.
Entrambi sono spezie preziose e possono essere un eccellente ingrediente per arricchire un piatto, tuttavia, pur appartenendo alla stessa famiglia presentano due sapori e due consistenze differenti. Talvolta, nelle ricette troviamo scritto pepe bianco, magari non lo abbiamo in casa e così pensiamo erroneamente che possa andar bene anche il pepe nero. Si tratta di due spezie tanto simili quando diverse, è importante conoscere le differenze per poterle utilizzare al meglio.
Il pepe è una spezie che viene ricavata dalle bacche della pianta di pepe. I grani di pepe hanno un sapore delicato, risultato di un processo di maturazione, di raccolta e di essiccazione. Quando le bacche di pepe bianco giungono a maturazione, vengono immerse in acqua, in modo tale da poter essere fermentate. In questo modo, si ammorbidiscono.
A questo punto, una volta ammorbiditi, ai grani viene rimosso lo strato esterno. Al loro interno, quindi, viene prelevato il grano centrale, liscio e bianco, dal sapore delicato rispetto al granulo di pepe nero. È proprio il processo di fermentazione che influenza il sapore del pepe bianco, il quale può variare in base alle tempistiche di ammollo, le quali danno un sapore erbaceo più o meno intenso.
Per quanto riguarda il pepe nero, invece, il sapore è più robusto e piccante, e per questo motivo gode di molte più applicazioni in cucina. A differenza dei grani bianchi, il pepe nero subisce un processo di raccolta diverso. I granuli sono prelevati quando ancora non sono maturi, quindi quando questi sono ancora verdi, e poi vengono lasciati essiccare al sole. In questo modo, i granuli si fanno duri e grinzosi.
Come accennato, il pepe bianco gode di minori applicazioni in cucina rispetto al pepe nero. Il suo sapore delicato ed erboso si sposa bene con poche pietanze, perciò deve essere centellinato. Ampiamente sfruttato nella cucina svedese, vietnamita, cinese o in quella francese, meno in quella italiana, il pepe bianco va bene per insaporire zuppe e salse, così come nei purè.
Si può inserire anche in piatti a base di formaggio o patate, per dare un sapore aromatico in più. Il pepe nero, invece, si usa per dare maggiore piccantezza a un piatto, ed è ottimo per insaporire le insalate, i condimenti proteici, i piatti di pasta e molto altro ancora, come nei brodi e nelle zuppe calde. Pepe nero e pepe bianco si possono alternare e spesso si può anche usare il pepe bianco al posto di quello nero, e viceversa.
Ovviamente, il tutto dipende dall’equilibro di sapori del nostro piatto. Per il pepe bianco è importante non esagerare con le quantità. Essendo una spezia dal sapore particolare, molto terroso ed erboso, bisogna andarci piano con le dosi, e magari sapersi regolare a seconda della necessità.
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