La ricetta su carta per i medicinali va in pensione. Sia quella rossa che la bianca saranno sostituite: cosa cambia e come aggiornarsi
Addio alla vecchia ricetta su carta per richiedere in farmacia i medicinali. Con l’arrivo del 2025 si chiude una vera e propria era, per tutti i cittadini.
Per semplificare il sistema delle prescrizioni a livello nazionale, arriva, infatti, la ricetta in formato digitale. Se ne sta parlando già da diverse settimane per indirizzare i cittadini ad un nuovo sistema che presto entrerà in vigore. C’è tempo per abituarsi ma intanto vediamo cosa cambia e cosa bisogna sapere.
Ricetta elettronica: cosa cambia
Le ricette mediche, sia bianche che rosse senza nessuna differenza, si preparano ad andare in pensione. Entrambe, infatti, diventano digitali.
Un processo che procederà a step e che non sarà immediato. Al momento, infatti, la ricetta su carta ancora sopravvive, insieme al nuovo sistema digitale.
Quando la digitalizzazione sarà completata, tutti coloro che si recheranno in farmacia dovranno mostrare al farmacista il promemoria che il medico curante invierà per e-mail, sms o WhatsApp oppure dovranno accedere direttamente al fascicolo elettronico sanitario, recarsi nella sezione delle ricette e mostrare quella di interesse.
Un periodo di transizione
Per i medici, i pazienti e le farmacie, infatti, il 2025 sarà un anno di “prova”. Si tratta di un periodo di adeguamento durante il quale sarà possibile usare sia il nuovo metodo digitale che la vecchia ricetta su carta.
La ricetta cartacea, infatti, ancora “sopravvive” come ha fatto sapere Federfarma in una nota in quello che è stato definito un periodo di transizione che servirà a prendere confidenza con le nuove disposizioni.
Indicazioni operative più dettagliate e precise saranno date, infatti, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal Ministero della Salute e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).
Titubanze e problemi con la digitalizzazione
Un processo che in queste settimane sta creando un po’ di scompiglio tra i medici, i farmacisti ed i cittadini, soprattutto i più anziani e chi ha poca dimestichezza con la tecnologia.
A lamentarsi delle difficoltà, infatti, sono proprio i più anziani che non hanno le competenze e gli strumenti per adeguarsi in fretta a questo nuovo sistema. In molti casi sono i figli ed i nipoti che devono scendere in campo per aiutarli.
Un problema non da poco. L’ultimo rapporto dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) di Aifa spiega che il rapporto tra anziani e tecnologia è problematico. Circa il 30% di loro non ha mai usato internet, tenendo conto che il 68% degli anziani over 65 ogni anno assume almeno 5 farmaci e quasi un terzo arriva anche a 10.