La morte di Mauro Morandi segna la fine di un’era: l’uomo ha vissuto da eremita come custode di un’isola per oltre 30 anni, tre anni fa il ritorno alla “civiltà”.
La sua storia ha catturato l’immaginario collettivo, facendo di lui una sorta di figura leggendaria, un “Robinson Crusoe italiano”, che aveva scelto di vivere da eremita, lontano dalla società e dagli sviluppi mondani della nostra epoca. Un’esistenza, la sua, che ricorda un po’ il film “Cast Away”, interpretato da Tom Hanks: anche qui siamo di fronte a un naufragio, trasformatosi in una scelta di vita.
Una vicenda talmente incredibile che ha trovato spazio addirittura sul sito della CNN, e anche molte importanti testate internazionali, come il britannico The Guardian, si sono interessate a quanto accaduto. Mauro Morandi, 35 anni fa, ha fatto appunto una scelta di vita e ha abbandonato la “civiltà” per trasferirsi di Budelli, all’estremo nord della Sardegna.
Si tratta di un’isola disabitata che fa parte dell’arcipelago della Maddalena: qui nel 1989 Mauro Morandi si trasferì divenendo il custode di questo lembo di terra emersa sul mare, oltre che l’unico abitante. All’epoca, l’isola era di proprietà privata, mentre nel 2016, dopo un tira e molla, passò in mano allo Stato, entrando a far parte del Parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena.
L’esperienza di Mauro Morandi, per chi volesse approfondire, è raccontata nel libro scritto dallo stesso insieme ad Antonio Rinaldis, dal titolo “Il guardiano di Budelli. Storia di un uomo e della sua isola deserta”. A Budelli l’uomo, che prima di vivere sull’isola lavorava come insegnante di educazione fisica, ci arriva per caso quando il suo catamarano si ruppe, mentre era diretto verso l’Oceano Pacifico.
Da allora, Mauro Morandi vi si stabilì definitivamente, scegliendo di vivere in un ex rifugio della Seconda Guerra Mondiale: l’unico contatto con la “civiltà” gli viene dai rifornimenti di cibo che riceveva dalla vicina cittadina di La Maddalena. Quello che è incredibile è la capacità di adattamento di quest’uomo, che riesce a realizzare un sistema energetico autonomo che gli permette frigorifero, luci e anche accesso a Internet.
La sua esistenza su Budelli si svolgeva in armonia con l’ambiente, lontano dai rumori e dalle preoccupazioni del mondo moderno, fino a quando l’isola diventa dello Stato e lui deve essere sfrattato: nel 2021, decide di arrendersi e spiega in un’intervista di essersi innamorato. Non è contento di lasciare Budelli, ma aver conosciuto una persona gli è di conforto.
Si trasferisce prima a La Maddalena, in un monolocale, quindi è il momento di tornare nella sua città natale, Modena. La sua esistenza sull’isola, lontana da ogni convenzione sociale, divenne per lui una sorta di risveglio spirituale, ma contestualmente Mauro Morandi aveva dichiarato in alcune interviste di essere contento del ritorno alla vita di tutti i giorni.
Purtroppo, gli anni passano per tutti e arrivano anche i problemi di salute: per Mauro Morandi, una caduta che gli costa lesioni alle vertebre è l’inizio di rapido accelerare dei malanni fisici. Dopo il ricovero in ospedale, fu trasferito in una RSA della provincia di Reggio Emilia, quindi torna a Modena, dove è morto qualche giorno fa, a Capodanno: gli amici hanno annunciato che le sue ceneri verranno sparse in mare.
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