Secondo un recentissimo test gli italiani sono tra i cittadini più intelligenti in Europa e al mondo. Vediamo dettagli e numeri
Gli italiani da sempre sono stati legati al luogo comune di essere sciocchi e pochi intelligenti. Tra gag e battute, l’italiano medio è stato sempre dipinto non come una cima di conoscenza e senza spiccate abilità intellettive.
Ora a distanza di anni ci prendiamo una bella soddisfazione ed una rivincita a livello mondiale. Secondo una recentissima classifica, infatti, gli italiani vengono definiti come tra le popolazioni più intelligenti, sia in Europa che nel mondo, grazie ad un quoziente intellettivo molto alto. Vediamo tutti i dettagli ed i numeri.
Un test sul quoziente intellettivo che ha coinvolto oltre 1,4 milioni di persone nel mondo ha stabilito che i cittadini italiani sono tra i più intelligenti in Europa. La classifica mondiale premia la Cina che si piazza al primo posto e lascia tutti gli altri indietro.
Per quanto riguarda l’Europa, l’Italia con un quoziente intellettivo di 101,03 si classifica terza. Fanno meglio di noi solo Spagna con QI 102,37 e Slovenia con QI 102,19. Se poi si guarda alla classifica dell’Europa continentale l’Italia scivola in quarta posizione dopo la Bielorussia con QI 101,58.
E a livello mondiale? Sicuramente i Paesi asiatici hanno la meglio. Dopo la Cina arrivano Iran (106,63), Corea del Sud (106,57) e Giappone (106,54). L’Italia rimane tra le prime venti al mondo, posizionandosi al 17esimo posto.
Sul quoziente intellettivo esiste ancora oggi un acceso dibattito. C’è, infatti, chi pensa che questo dato sia sopravvalutato e che questo “numero” non sia sinonimo di intelligenza.
Tra gli scettici troviamo lo psicologo Howard Gardner dell’Università di Harvard che ritiene che il test sul QI non riesca a cogliere nella totalità le capacità cognitive umane e dunque non può essere rappresentativo dell’intelligenza umana.
Ad essere attaccati sono i test che vengono svolti per valutare il QI. Questi nel tempo sono cambianti. Prima prendevano in considerazione solo la memoria, oggi invece, spaziano su aspetti più ampi ma secondo alcuni questo non basta.
Non solo memoria, ma anche attenzione, risoluzione dei problemi, percezione spaziale, abilità linguistiche e competenze matematiche. Sono questi i principali ambiti sui quali indagano i test sul quoziente intellettivo (QI), che rappresentano da sempre uno degli strumenti più utilizzati per misurare il funzionamento cognitivo.
Va ribadito però che sebbene i test di QI possano fornire una valutazione quantitativa delle capacità cognitive in determinate aree, essi non prendono in considerazione altre dimensioni fondamentali come la creatività, l’intelligenza emotiva, le capacità di adattamento o la motivazione intrinseca. Inoltre, numerose ricerche suggeriscono che l’intelligenza non sia un concetto statico, ma un insieme di abilità dinamiche che si sviluppano e si trasformano nel corso della vita.
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