“Allora non attraversiamo nemmeno la strada…”, Mauro Corona attacca, il giudizio è durissimo

Mauro Corona è uno dei personaggi mediatici più controversi: presenza fissa in tv, non le manda a dire su tantissimi temi.

Nei giorni a cavallo tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, tutta Italia è stata in apprensione per la sorte di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, due alpinisti romagnoli di 48 e 42 anni, che risultavano dispersi scivolati nel Vallone dell’Inferno mentre affrontavano la Direttissima del Corno Grande sul Gran Sasso. Purtroppo era arrivata la notizia del ritrovamento dei due corpi senza vita: il decesso è avvenuto per ipotermia.

Mauro Corona
Mauro Corona ospite in tv (Fantastika.it)

Una vicenda che ha fatto appunto molto discutere e che è stata commentata ampiamente nel corso della trasmissione “E’ sempre Cartabianca”, condotta da Bianca Berlinguer su Rete 4, da Mauro Corona, scrittore e personaggio televisivo che di alpinismo se ne intende, vivendo come noto praticamente in simbiosi con la montagna. Corona non le ha certo mandate a dire.

Le parole di Mauro Corona sulla vicenda dei due alpinisti morti sul Gran Sasso

Lo scrittore, che presto arriverà al cinema con un documentario sulla sua vita, ha innanzitutto risposto rispetto alla possibilità che un parente delle vittime faccia un esposto in Procura, in quanto i due alpinisti non avrebbero dovuto avere il via libera per l’escursione. Per Mauro Corona, “il fatto che sia stato presentato un esposto è una cosa ridicola, perché uno va a fare le cose che piacciono”.

alpinisti morti sul Gran Sasso
I due alpinisti morti sul Gran Sasso (Fantastika.it)

Ha quindi messo in chiaro che si coltivano certe passioni perché questo ci aiuta a tenerci in vita e ha dedicato un pensiero ai due alpinisti morti, sottolineando come abbiano avuto molto in comune con lui sul modo di agire. La sua tesi è che i due giovani dispersi sul Gran Sasso e poi trovati senza vita non erano ben equipaggiati, ma semplicemente perché la loro doveva essere un’escursione rapida.

Mauro Corona contro chi dice che i due alpinisti sono stati incauti

Arriva poi un duro affondo contro chi dice che i due alpinisti non avrebbero dovuto fare l’escursione e che sarebbero stati incauti: secondo Mauro Corona, questo non è vero, e allora arrivano diversi esempi. “Allora non si deve neanche attraversare la strada, perché si muore sulle strisce pedonali”, evidenzia lo scrittore, mettendo in luce una serie di comportamenti quotidiani, teoricamente a rischio tragedia.

Bianca Berlinguer Mauro Corona
Bianca Berlinguer e Mauro Corona (Fantastika.it)

In tutto questo, a sentire lo scrittore, c’è molta ipocrisia da parte di chi condanna delle scelte che sono comunque davvero molto personali. Le parole di Mauro Corona sono quelle di chi ha una vasta esperienza in materia: “Io ho arrampicato una vita e mi sono fratturato costole, sono finito in una valanga. Mi piace fare quello. E se mi prende la montagna, Dio la benedica”.

Per lo scrittore, insomma, meglio morire in un incidente di montagna, “piuttosto che in un ospedale pieno di cannucce”. Nell’affrontare queste tematiche a lui molto care, Mauro Corona si commuove anche e sottolinea la sua volontà di mandare un abbraccio ai familiari delle vittime, perché egli stesso ha perso molti amici in incidenti di montagna.

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